Il Massaggio

Massaggiare, significa esercitare una pressione, sulla pelle, o sui tessuti circostanti. La deformazione dei tessuti, dipende dalla entità della pressione esercitata. Leggeri colpi sulla pelle o pressioni più forti, colpi ritmici e movimenti vibratori possono essere prodotti con le mani, o con le macchine.

La stimolazione meccanica delle arteriole (i più piccoli vasi arteriosi che portano il sangue ai vasi capillari, dai quali fuoriesce l’ossigeno destinato ai tessuti) della pelle, generalmente, ne provocala dilatazione, sebbene, alle volte, si abbia una vasocostrizione. Verosimilmente, è questo il meccanismo con cui il massaggio provoca un aumento, nella circolazione cutanea, accompagnato da arrossamento, e da riscaldamento dei tessuti superficiali.

Comunque, il massaggio non aumenta l’afflusso sanguigno arterioso, ad un arto, preso nella sua totalità; anzi,  può avvenire che il lieve aumento della circolazione sanguigna, nella pelle, sia associato ad una corrispondente diminuzione, dell’afflusso, ai tessuti più profondi. In ogni modo, gli effetti del massaggio, sulla circolazione arteriosa, sono insignificanti, eccettuati quelli dei tipi più vigorosi (“tapotement” e “pètrissage”) che non hanno indicazioni mediche.

Il tocco più moderato ( impastamento e battimento moderato) aumenta il deflusso del sangue venoso, e della linfa, dalle estremità, e questo è il principale effetto fisiologico, del massaggio, effetto che facilita la riduzione dell’edema. Il movimento, che i tessuti compiono, uno sull’altro, è importante, nel prevenire, o nel diminuire, la retrazione del connettivo, e la formazione di aderenze.

Il massaggio fa da distensivo, per molti individui, e li aiuta ad ottenere il rilasciamento dei muscoli scheletrici. Esso aiuta, inoltre, a sviluppare la tolleranza dei tessuti, per i contatti e i movimenti, quando una regione sia stata, per un certo tempo, racchiusa da un gesso, o da altro apparecchio contenitivo.